Oggi ricorre la Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani.
La tratta di esseri umani è un crimine efferato ed una grave violazione dei diritti umani. Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini cadono nelle mani di uomini senza scrupoli che li costringono nella tratta, sia nei loro paesi di origine che all’estero, infatti quasi tutti i paesi del mondo sono interessati dalla tratta, sia come paesi d’origine, di transito o di destinazione per le vittime.
Anche se la maggior parte dei paesi ha promulgato norme di contrasto alla tratta di esseri umani, migliaia di persone ogni anno continuano ad essere vittime di questo atroce crimine. Per questo, nel tentativo di porre fine a questo delitto disumano, nel 2013 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 30 luglio Giornata Mondiale Contro la Tratta di Esseri Umani.
In questo giorno tutti noi abbiamo l’opportunità di riflettere su ciò che ognuno di noi può fare per ridurre i rischi di vulnerabilità di alcuni gruppi, che vengono sfruttati dai trafficanti per scegliere le loro vittime.
Che cos’è la tratta di esseri umani?
La tratta di esseri umani è un crimine finalizzato alla cattura ed al sequestro, con relativo trasporto e trasferimento, di una o più persone al fine dello sfruttamento di queste ultime.
Il Protocollo Addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale per Prevenire, Reprimere e Punire la Tratta di Persone, in Particolare di Donne e Bambini, all’articolo 3 definisce la tratta di persone come:
“il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite l’impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di denaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioni forzate, schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo di organi; “
Da questa definizione si può tracciare la differenza – almeno da un punto di vista giuridico – tra la tratta ed il traffico di esseri umani: la tratta avviene senza il consenso della persona al trasporto in un altro Stato ed è finalizzata allo sfruttamento della stessa mentre nel traffico di esseri umani una forma di consenso, per quanto dettato da necessità e/o inganno, è comunque presente.
Le vittime di tratta possono essere sfruttate per diverse ragioni: sfruttamento sessuale, lavoro forzato, accattonaggio forzato, matrimonio forzato, vendita di bambini, come bambini-soldato, e prelievo di organi.
A livello globale, i paesi stanno individuando più vittime e denunciando e condannando più trafficanti che mai prima d’ora. Questo potrebbe essere il risultato di un’aumentata capacità di identificare le vittime, ma anche di un aumento del numero delle vittime di tratta. Nel 2016 il numero totale di vittime di tratta individuate e segnalate all’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) è stato di 25.000.
La tratta nel Mondo
Il 15 Novembre 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha promulgato a Palermo la Convenzione contro il Crimine Organizzato Transnazionale anche detta Convenzione di Palermo, ed i suoi due Protocolli Addizionali sulla prevenzione, la repressione e la punizione della tratta di persone, in particolare di donne bambini, e sul traffico di migranti.
Tutti questi strumenti cercano d’intervenire nell’attuale sistema internazionale di norme sulla tratta e di punire ed identificare un crimine basato sulla transnazionalità che quindi risulta molto più difficile da identificare e da perseguire se non vi è una costante collaborazione da parte di tutti gli stati soggetti al fenomeno.
Per questo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della Droga e la prevenzione del Crimine (UNODC) è diventato il fulcro fondante della lotta alla tratta a livello mondiale ed ha aiutato molte organizzazioni nella lotta contro la tratta di esseri umani.
La tratta in Europa
A livello europeo il 16 Maggio 2005, il Consiglio d’Europa ha promulgato a Varsavia la Convenzione contro la Tratta di Esseri Umani firmata da circa 43 Paesi e che istituisce una Commissione di esperti (GRETA) per monitorare e far rispettare i punti cardine della Convenzione.
Il 25 ottobre 2007 inoltre, a Lanzarote è stata firmata la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Protezione dei Minori contro lo Sfruttamento e l’Abuso Sessuale. Infatti, anche le Corti Europee si sono fatte garanti della protezione delle vittime di tratta e della persecuzione dei loro aguzzini – tanto è vero che vari casi sono stati portati dinnanzi alla Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU), come Siliadin v. Francia, del 26 ottobre 2005 e Rantsev v. Cipro e Russia nel 2010.
Anche l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) nel 2003 ha stabilito un meccanismo anti-tratta finalizzato ad incrementare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema, coordinata dall’Ufficio dello Speciale Rappresentante per il Combattimento della Tratta di Esseri Umani.
Le attività di questo Ufficio spaziano dalla formazione delle forze dell’ordine al fine dell’identificazione della tratta alla promozione di politiche finalizzate a prevenire la criminalità.
La tratta in Italia
La tratta di esseri umani è stata severamente punita nell’ordinamento italiano grazie all’entrata in vigore della legge n. 228/2003 con la quale sono stati riscritti gli articoli 600, 601 e 602 del Codice penale relativi alla schiavitù.
Tramite il decreto legislativo n. 24/2014 poi, le condotte punibili come tratta di esseri umani sono state ampliate mentre la legge n.108/2010 ha introdotto le circostanze che comportano un aumento delle pene in caso di commissione di questi delitti, inserendo nel Codice penale l’articolo 602-bis.
L’articolo 601 del Codice penale definisce il delitto di tratta di persone applicandolo sia quando le vittime sono soggetti già ridotti in schiavitù o servitù, che quando esse vengono trafficate allo scopo di essere ridotte in tale situazione.
La tratta viene qui definita come il reclutamento, l’introduzione nello Stato, il trasferimento al di fuori dello Stato, la cessione d’autorità, e l’ospitare persone che si trovano in condizioni di schiavitù, queste condotte possono essere realizzate su una o più persone mediante inganno, violenza, minaccia, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica, psichica o di necessità, o mediante promessa o dazione di denaro o di altri vantaggi alla persona che ha l’autorità sulla vittima, al fine di introdurla o costringerla a prestazioni lavorative, sessuali, all’accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportano lo sfruttamento o al prelievo di organi.
Al fine della prevenzione del reato e dell’assistenza alle vittime, la legge del 2003 ha inoltre previsto l’istituzione del Fondo per le misure anti-tratta, per finanziare i programmi di assistenza ed integrazione sociale in favore delle vittime nonché l’istituzione di uno speciale programma di assistenza per le vittime dei reati 600 e 601 del Codice penale al fine di assicurare adeguate condizioni di vitto, alloggio ed assistenza sanitaria.
In Italia, come in molti Paesi del mondo, spesso i fenomeni di tratta e di traffico di esseri umani sono strettamente correlati anche se le vittime di tratta non necessariamente coincidono con i migranti. La tratta ha una vocazione prettamente transnazionale, con organizzazioni criminali che spesso hanno le proprie basi nelle nazioni di origine. Sfortunatamente, il Focus sulla Tratta di Esseri Umani in Italia, realizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio di Analisi Criminale ha evidenziato che in Italia i mercati più remunerativi dove le vittime di tratta, anche minorenni, vengono sfruttate risultano: quello sessuale, quello del lavoro agricolo, edile, manifatturiero e della ristorazione, quello dell’accattonaggio e spesso in attività illegali come lo spaccio di stupefacenti, i furti e la ricettazione.
Le indagini condotte dalla polizia hanno evidenziato come le nazionalità più attive nella tratta siano quella nigeriana, quella romena, italiana ed albanese. Tra il 2016 ed il 2020 inoltre, le forze di polizia hanno notato una prevalenza per la riduzione od il mantenimento in schiavitù od in servitù e per la tratta di persone rispetto all’acquisto e all’alienazione di schiavi. In questi anni le nazionalità più soggette ad essere vittime di questi reati risultano essere quella nigeriana, romena e italiana.
800 290 290
È il numero verde attivato dal Dipartimento delle Pari Opportunità che permette alle vittime di tratta di esseri umani di trovare aiuto e di riuscire ad uscire dallo sfruttamento. Il numero è attivo dal 2000, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.
Oggi noi di Large Movements scendiamo in campo affianco a tutte le vittime della tratta di esseri umani per rivendicare i loro diritti al fine di sradicare completamente questo ignobile crimine contro la dignità di tutte le persone.
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