Dal 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite fa coincidere col 9 dicembre la “Giornata Internazionale di Commemorazione e Dignità delle Vittime di Genocidio e della Prevenzione di Questo Crimine” in onore dell’adozione della Convenzione sul Genocidio avvenuta proprio il 9 dicembre 1948. Come ogni anno, Large Movements celebra con orgoglio ogni tentativo di condannare e arginare la diffusione di uno dei crimini più gravi all’interno dell’ordinamento internazionale. Tuttavia, è possibile contrastare solo quello che si conosce, proprio per questo Genocide Watch ha stilato una lista di 10 fasi attraverso le quali si sviluppa il crimine di genocidio.
Le 10 fasi del Genocidio
- Classificazione
L’atto di dividere le persone in “noi e loro”, distinzione, separazione della popolazione.
- Simbolizzazione
L’atto di affibbiare a categorie di persone (ricavate dalla classificazione) simboli: stemmi, marchi ma anche colori, capi di vestiario etc.
- Discriminazione
L’atto di trattare diversamente un gruppo specifico di persone, ledendo e negando loro diritti.
- Deumanizzazione
L’atto di negare l’umanità del gruppo di persone che s’intende colpire, spesso equiparandoli ad animali, insetti, malattie etc.
- Organizzazione
L’atto di impiegare risorse, strutture e infrastrutture per perpetrare la discriminazione.
- Polarizzazione
L’atto di separare nettamente la divisione già avvenuta con Classificazione e Discriminazione attraverso discorsi d’odio, propaganda polarizzante, leggi discriminatorie specifiche.
- Preparazione
L’atto di predisporsi all’azione, qualsiasi essa sia.
- Persecuzione
L’atto di negare e violare puntualmente i diritti umani di un certo gruppo di persone attraverso tortura, condanne e/o uccisioni extragiudiziali.
- Sterminio
L’omicidio di massa di un certo gruppo di persone, ciò che legalmente è riconosciuto con “genocidio”
- Negazione
L’atto di non riconoscere il crimine commesso, negarne le evidenze, insabbiarne le prove, nasconderne le tracce.
Questo schema va saputo interpretare in quanto il processo non è affatto lineare e diverse fasi potrebbero verificarsi anche simultaneamente. A titolo indicativo possiamo comunque dire che ciò che porta al genocidio si articola in queste 10 fasi prevedibili, ma non inesorabili. Ad ogni fase, infatti, corrispondono delle misure preventive che possono impedire l’ulteriore sviluppo del fenomeno.
Al giorno d’oggi sono molti i paesi che destano preoccupazione da questo punto di vista: Etiopia, Congo, Sudan, Venezuela, Rwanda sono alcune delle nazioni in cui è possibile osservare il fenomeno in fasi del suo sviluppo diverse ma tutte ugualmente preoccupanti.
Large Movements invita a mantenere la vigilanza alta su queste gravissime violazione dei diritti umani, continuando a informarsi e a condividere notizie e in questo 9 dicembre 2021 ricorda tutte le vittime di genocidio con un’attenzione particolare anche alle Istituzioni nazionali e internazionali che hanno il potere e la responsabilità di intervenire per cambiare le cose.