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Alla scoperta delle istituzioni in Europa: il Mediatore Europeo, Il Servizio Europeo per l’Azione Esterna e i “comitati”

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Nell’articolo precedente vi abbiamo presentato le maggiori istituzioni dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa. Questa volta con la nostra rubrica “Alla scoperta delle istituzioni in Europa”, vi parliamo degli organi secondari dell’Unione Europea che tramite il loro operato facilitano e migliorano l’inclusione di cittadini, aziende ed enti pubblici nel processo di formazione delle leggi europee, che poi si trovano ad incidere sugli stessi, tenendo certamente fede al principio di sussidiarietà, che si può trovare nell’articolo 5 del trattato sull’Unione Europea, dove viene definito come garanzia che le decisioni comunitarie siano adottate dagli organi più vicini al cittadino, che quindi saranno più efficaci e puntuali sulla risoluzione di problemi

Il Comitato economico e sociale europeo

In base all’articolo 13 del Trattato sull’Unione Europea, il Comitato Economico e Sociale Europeo è un organo consultivo che mira a rafforzare l’efficacia delle politiche sociali europee, applicando di fatto il principio di sussidiarietà.

I membri del comitato vengono indicati dai governi nazionali per poi essere nominati dal Consiglio dell’UE, ogni 5 anni. Il numero di membri per paese è proporzionale alla popolazione dello stesso e ogni due anni e mezzo gli stessi membri eleggono un presidente e due vicepresidenti.

Il Comitato offre a gruppi di interesse – come ad esempio i rappresentanti di sindacati – un ponte comunicativo con le istituzioni dell’Unione, promuovendo una partecipazione attiva ed assicurando l’adattamento della politica e della legislazione Europea alle condizioni socioeconomiche di determinate categorie.

Il Comitato, su sua stessa iniziativa o previa richiesta del Parlamento Europeo, della Commissione o del Consiglio dell’UE, esternalizza il suo posizionamento tramite pareri, che pur non avendo in questo caso un’efficacia vincolante o legale, sono altamente autoritativi. 

Recentemente, il Comitato ha organizzato vari dibattiti per la promozione di un nuovo “Contratto sociale”, che  potrebbe rappresentare una grande innovazione per migliorare l’efficacia delle politiche definite “di investimento sociale”, un tipo di investimento basato sull’effetto positivo che potrebbe avere a livello di welfare, migliorando in tal modo le condizioni di vita del cittadino comune.

Comitato europeo delle regioni

Il Comitato Europeo delle Regioni dà voce alle regioni ed alle città in Europa, rappresentando le autorità regionali e locali durante la formazione di norme a livello Europeo.

Il Comitato delle Regioni è composto da rappresentanti degli enti locali e regionali degli Stati Membri, nominati dal Consiglio dell’UE, ogni cinque anni. Questi riflettono gli equilibri politici, geografici, regionali e locali del proprio paese, ed il loro numero è proporzionale alla popolazione del loro stato. Ogni due anni e mezzo viene eletto un presidente per dirigere i lavori del Comitato ed avente funzioni di rappresentanza nelle sedi ufficiali. Durante il mandato, i membri del Comitato possono decidere di far parte di un partito politico tra quelli che sono rappresentati nel Parlamento Europeo.

Il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’UE e la Commissione Europea sono chiamati a richiedere un parere al Comitato quando elaborano norme riguardanti l’amministrazione locale e regionale, come la sanità o l’istruzione. Il Comitato delle regioni può in ogni caso esprimere un parere di sua stessa iniziativa.

Qual è il meccanismo per la presentazione di un parere?

Il Comitato nomina un relatore tra i suoi membri il quale, dopo aver consultato le parti interessate, redige un parere che viene successivamente discusso ed adottato dalla Commissione competente. Il parere viene quindi presentato all’Assemblea del Comitato riunita in sessione plenaria che, mediante votazione, apporta eventuali modifiche e lo approva. Infine, il parere viene reso noto e comunicato a tutte le istituzioni pertinenti dell’UE.

Uno strumento emblematico del lavoro del Comitato è la “Rete di Controllo della Sussidiarietà”, creata per agevolare lo scambio continuo di informazioni tra gli enti regionali, locali e l’Unione durante tutto l’iter legislativo e politico di adozione di vari documenti e proposte legislative che, in seguito alla loro adozione, avranno un impatto diretto su tali enti e sulle politiche di cui sono responsabili

Il Mediatore Europeo

Il Mediatore è un organo imparziale e indipendente, che promuove la “Buona Amministrazione”, rappresentando il sistema diresponsabilizzazionee controllo delle istituzioni dell’Unione Europea.

Il Mediatore viene eletto dal Parlamento Europeo ogni cinque anni, attualmente è Emily O’Reilly, e la sua funzione principale consiste nell’indagare su casi di cattiva amministrazione – come la discriminazione o l’abuso di potere – che vengono denunciati da cittadini o da aziende dell’UE. Generalmente al termine delle indagini, si tende a prediligere una risoluzione amichevole, che corregga il problema sollevatosi. In caso contrario, il mediatore può formulare una raccomandazione, oppure, come extrema ratio, inviare una relazione speciale al Parlamento Europeo, affinché prenda delle misure necessarie per risolvere la questione in maniera definitiva.

Una delle inchieste più recenti condotte dal Mediatore, si focalizza sull’utilizzo dei fondi comunitari da parte della Commissione Europea in favore di coloro che si trovano in “Institutional care”, ossia all’interno di istituti di cura poiché affetti da handicap oppure perché anziani, durante l’emergenza Covid. In questa sede il Mediatore si è occupata di accertare che i diritti di anziani e persone affette da disabilità siano rispettati e tutelati al meglio.

Il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati

Il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati è un organo indipendente che supervisiona e contribuisce all’applicazione delle norme sulla protezione dei dati in tutta l’Unione Europea e promuove la cooperazione tra le autorità competenti nazionali.

Il Comitato – istituito dal Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR 679/2016) – è composto da rappresentanti delle autorità nazionali per la protezione dei dati e dal Garante europeo della protezione dei dati, assieme ad altri membri facenti parte di autorità di controllo degli Stati Membri, che tuttavia non hanno diritto di voto all’interno dell’Assemblea del Comitato.

Quest’organo ha come obiettivo garantire l’applicazione coerente nell’Unione Europea del “Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati” e della “Direttiva sulla Protezione dei Dati Personali nelle Attività di Polizia e Giudiziarie” e, per perseguirlo, può fornire orientamenti generali per chiarire la normativa vigente, così come presentare consulenze alla Commissione Europea su questioni correlate alla protezione dei dati personali.

Il 18 gennaio 2021 il Comitato ha emanato delle raccomandazioni volte a fornire delle nuove linee guida in merito alle azioni da intraprendere qualora si è vittima di un “Data Breach”, che consiste in una violazione della sicurezza che comporta la divulgazione o l’accesso ai propri dati personali, di fatto ampliando l’area tutelata dalla normativa vigente.

Il Servizio Europeo per l’Azione Esterna

Il Servizio Europeo per l’Azione Esterna è il servizio diplomatico dell’Unione, che lavora a stretto contatto con i Ministri degli Affari Esteri e della Difesa degli Stati Membri per rendere più coerente ed efficace la politica estera dell’UE e rafforzare l’influenza dell’Europa sulla scena mondiale.

È guidato dal responsabile degli affari esteri dell’UE – o Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza – ed è composto da esperti trasferiti dal Consiglio dell’UE, dalla Commissione Europea, dai servizi diplomatici dei paesi dell’UE e da una rete di delegazioni Europee nel mondo.

Il Servizio è il portavoce della politica estera e di sicurezza dell’UE in tutto il mondo: coordina il lavoro della Commissione Europea sulle relazioni esterne e presiede le riunioni dei ministri dell’UE responsabili di affari esteri, difesa e sviluppo. Inoltre, rappresenta la politica estera e di sicurezza dell’UE, collaborando con i paesi membri ed avvalendosi di risorse nazionali ed europee.

Di recente il Servizio ha condannato il colpo di stato in Myanmar, dichiarandolo illegale e contro i principi democratici, aprendo un dialogo da parte dell’Unione con lo Stato in questione.

Gli organi qui presentati sono spesso poco conosciuti ma l’integrità e l’efficacia del progetto europeo è dovuta anche all’operato di soggetti secondari, capaci di rispondere più da vicino alle richieste e necessità dei cittadini europei, attraverso strumenti sussidiari e più efficienti.

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